Skip to main content

Pedalare in Sud America: un sogno realizzato a pedali tra Bolivia, Argentina e Cile

Pedalare in Sud America: un sogno realizzato a pedali tra Bolivia, Argentina e Cile

Ci sono sogni che rimangono nascosti in un cassetto per anni, ma quando trovano la strada per realizzarsi, trasformano la vita in un’avventura straordinaria. Questo è ciò che è accaduto a me: dopo sette anni, ho finalmente pedalato in Sud America, attraversando Bolivia, Argentina e Cile.

Quasi cinque mesi in sella alla mia bici, per un totale di 4700 km, immersa in una bellezza sconfinata e in un viaggio che è stato molto più di una semplice esperienza fisica: è stato un viaggio interiore, una scoperta di libertà, coraggio e connessione umana.

Il sogno che ha preso forma

Tutto è iniziato nel 2016, quando attraversai il Salar de Uyuni in Bolivia con uno zaino in spalla e un breve tour organizzato. Ricordo le serate sotto un cielo stellato senza eguali e quelle bici cariche di borse incrostate di sale, abbandonate nel deserto. Fu allora che una parte di me decise di tornare un giorno, ma non come turista. Sette anni dopo, il desiderio ha trovato spazio tra coraggio e determinazione: ho venduto l’auto, abbandonato il superfluo, interrotto una convivenza e sospeso il lavoro. Il 1° settembre 2023 sono partita con un biglietto di sola andata per La Paz, Bolivia, senza una traccia prestabilita.

Bolivia: dove tutto è iniziato

Il Salar de Uyuni, la più grande distesa salata del mondo, è stato il primo grande banco di prova. Ho trascorso tre giorni e due notti immersa in questo deserto bianco, spingendo oltre i miei limiti. La prima notte le temperature sono scese a -10°C, ghiacciando completamente il terreno e rendendo invisibili le tracce da seguire. Senza GPS funzionante, mi sono ritrovata fuori percorso, finendo in un cantiere di sale. La fortuna è stata dalla mia parte quando Pedro, un autista di camion, mi ha accompagnata a Colchani. Questo episodio ha segnato l’inizio di una serie di incontri straordinari che avrebbero dato profondità al mio viaggio.

Argentina: vento, resilienza e nuove scoperte

Attraversare la frontiera di Villazón mi ha portata in Argentina, dove ho affrontato il vento Sonda, un nemico invisibile che soffia oltre i 100 km/h. Un giorno mi sono rifugiata per 24 ore in un tunnel sotto la Ruta 40, ma quando non potevo più resistere, ho chiesto aiuto. Dario, un angelo custode, mi ha accompagnata a El Sosneado, a 110 km di distanza. In Argentina ho anche lavorato in vari contesti – come cameriera, aiuto-cuoca, lavandaia e contadina – in cambio di vitto e alloggio. Ogni esperienza mi ha permesso di entrare in contatto profondo con la cultura locale, scoprendo le tradizioni e le storie delle persone che mi hanno ospitata.

Cile: la Patagonia e la scelta di fermarmi

Entrare in Cile tramite il Passo Futaleufú è stato un nuovo inizio. La Patagonia cilena mi ha accolto con il suo clima imprevedibile: le quattro stagioni si susseguivano in un solo giorno, e il mio abbigliamento ormai consumato sembrava inadeguato. Anche qui ho incontrato persone incredibili, ma con il tempo ho capito che il mio corpo e la mia mente avevano bisogno di fermarsi. Mi sono trovata a scegliere tra il desiderio di arrivare a Ushuaia e l’ascolto della mia parte interiore, che mi chiedeva di celebrare ciò che avevo già vissuto. Così, con il cuore pieno di gratitudine, ho deciso di concludere il viaggio a El Blanco.

Un viaggio di trasformazione

Questo viaggio non è stato solo una sfida fisica, ma anche un percorso di crescita interiore. Ho imparato a lasciar andare pregiudizi, etichette e sensi di colpa, esplorando la mia vulnerabilità e la mia forza. Gli incontri umani lungo il cammino – dai camionisti boliviani alle famiglie argentine e cilene – hanno arricchito la mia esperienza, offrendomi nuove prospettive sul mondo e su me stessa.

La lezione finale

Ogni tramonto mi ha insegnato a vivere nel presente, riconoscendo la bellezza e la precarietà dell’esistenza. Tornare prima del previsto non è stato un fallimento, ma una scelta consapevole. Chissà, magari con un abbigliamento tecnico Biotex sarei arrivata fino a Ushuaia. Ma quel che conta è che ogni chilometro percorso ha dato un senso al mio viaggio, unendo passato, presente e futuro in un’armonia perfetta.

Il Sud America mi ha regalato molto più di paesaggi mozzafiato: mi ha permesso di riconnettermi con me stessa e con l’umanità.
Questo viaggio resterà per sempre nel mio cuore, come simbolo di ciò che è possibile realizzare quando si trova il coraggio di seguire i propri sogni.

Ilenia Zaccaro, @farovia

 

Autore
Ciao sono Enrica, blogger e social media specialist in Biotex dal 2017. Attraverso questi articoli dedicati allo sport e alla scelta dell'abbigliamento tecnico, posso consigliarti quello più adatto per affrontare la tua disciplina sportiva outdoor con qualsiasi condizione atmosferica. Da qualche anno a questa parte mi occupo anche dei Testimonial Biotex, atleti professionisti che utilizzano con grande soddisfazione i nostri capi e racconto di come ormai il nostro abbigliamento intimo faccia parte integrante della loro vita sportiva.
Ultimi articoli dello stesso autore

Forse potresti essere interessato anche a
Vai allo shop ufficiale Biotex
Scopri tutti i prodotti tecnici per gli sportivi

© Copyright 2024 Biotex Srl - Via Leonardo da Vinci 16 - 48018 Faenza (Ra) - Partiva Iva 01460970393 - REA n. RA160809 - Cap.Soc. IV € 70.800

Transazione Digitale delle Imprese Artigiane - Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (scarica il PDF)

Visita il nostro